Pubblicate le linee di indirizzo nazionali sulle emissioni odorigene

Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha emanato il decreto direttoriale n. 309 del 28/6/2023 relativo alla approvazione degli indirizzi per l’applicazione della disciplina in materia di emissioni odorigene di impianti e attività.

Gli Indirizzi ministeriali trovano applicazione nei confronti di un’ampia platea di soggetti: sono coinvolte tutte le attività soggette a rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

Accanto a questa categoria di soggetti, il decreto individua una serie di “impianti e attività aventi un potenziale impatto odorigeno” nei confronti dei quali il provvedimento autorizzativo relativo alle emissioni in atmosfera regolamenta anche le emissioni odorigene. Riportiamo di seguito l’elencazione delle attività ritenute con potenziale impatto odorigeno:

  1. Produzione di conglomerati bituminosi e/o bitumi e/o bitumi modificati
  2. Produzione di concimi, fertilizzanti, prodotti fitosanitari in cui sono impiagate sostanze aventi potenziale impatto odorigeno
  3. Impianti di produzione, su scala industriale, di prodotti chimici organici o inorganici di base
  4. Produzione di piastrelle ceramiche con applicazione di tecniche di stampa digitale
  5. Lavorazione materie plastiche
  6. Fonderie e produzione di anime per fonderia
  7. Impianti di produzione di biogas o biometano da biomasse e/o reflui zootecnici o da rifiuti
  8. Produzione di pitture e vernici
  9. Impianti e attività ricadenti nel campo di applicazione dell’articolo 275 del d.lgs. n. 152/2006 (3) con consumo annuo di solvente non inferiore a 10 t
  10. Allevamenti zootecnici con soglie superiori a quelle previste per le autorizzazioni generali alle emissioni o soggetti ad AIA (4)
  11. Allevamenti larve di mosca carnaria o simili
  12. Lavorazione di scarti di macellazione, di sottoprodotti di origine animale o di prodotti ittici (come produzione di farine proteiche, estrazione di grassi, essicazione, disidratazione, idrolizzazione, macinazione, ecc.)
  13. Lavorazione scarti di prodotti vegetali (ad esempio vinacce, ecc.)
  14. Linee di trattamento fanghi che operano nell’ambito di impianti di depurazione delle acque con potenzialità superiore a 10.000 abitanti equivalenti
  15. Essicazione pollina e/o letame e/o fanghi di depurazione
  16. Tipologie di impianti di trattamento rifiuti individuate dall’autorità regionale in relazione alla capacità di produrre emissioni odorigene
  17. Torrefazione di caffè ed altri prodotti tostati
  18. Concerie
  19. Industrie petrolifere
  20. Industrie farmaceutiche e cosmetiche
  21. Industrie alimentari
  22. Sansifici
  23. Impianti di produzione della carta
  24. Impianti orafi
  25. Mangimifici produzione di pet food
  26. Impianti dell’industria geotermica

Gli indirizzi ministeriali definiscono alcune forme tipiche di procedura istruttoria applicabili a differenti situazioni.

In sede di richiesta di autorizzazione, nell’ambito della procedura estesa, tra la documentazione richiesta vengono menzionati la descrizione del ciclo produttivo, descrizione della zona con classificazione del territorio e dei ricettori sensibili, individuazione delle fonti di emissione odorigene, valutazione della zona circostante, modello di dispersione e mappe di impatto, individuazione degli interventi sulle fonti di emissioni odorigene, caratterizzazione chimica e/o olfattometrica delle fonti emissive per associare a tali fonti le concentrazioni di odore (ouE/m3) e portate di odore (ouE/s).

Siamo a disposizione per assistervi nella gestione delle emissioni odorigene e delle pratiche correlate presso gli uffici competenti. Applika dispone di un laboratorio olfattometrico interno in grado di effettuare misurazioni sui campioni odorigeni, in accordo con i requisiti della norma EN 13725:2022.

Scarica la nostra brochure informativa sul servizio in argomento.

Fonte: Confindustria Alto Adriatico

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